Tipologie di elicotteri In questa sezione: Rotore con Rotore Anticoppia; Rotori Assiali Controrotanti; Rotori Controrotanti in Tandem; Rotori Controroranti Intersecanti. |
||
Rotore principale con rotore anticoppia Doversamente da quanto si crede le tipologie nel mondo degli elicotteri sono diverse ed hanno per questo altrettante configurazioni. La scelta "architettonica" non è casuale, poichè è in buona sostanza legata a molteplici fattori relativi esclusivamente al compito che la macchina dovrà assolvere. Tuttavia possiamo considerare due fattori principali che influenzano la progettazione di un elicottero. Il primo è il risultato dello sforzo di risolvere il problema della coppia generata dal rotore principale, che è un forte limite aerodinamico e meccanico di questa meravigliosa macchina, mentre il secondo fattore è strettamente legato all'impiego sucessivo che verrà fatto della macchina. L'elicottero
classico - come rappresentato in figura - è provvisto
di un solo propulsore: il rotore principale. Esso assolve a tutti i
compiti del volo, e cioè sia al sostentamento, sia all'assetto
sia alla direzione del velivolo con l'ausilio del rotore di coda o anticoppia.
E' proprio grazie alle varie tipologie che hanno permesso a queste macchine
di resistere nel tempo, impegnando i migliori ingegneri aeronautici
e meccanici che hanno permesso l'evoluzione di alcuni schemi più
di altri. Oggi senza dubbio l'architettura che vede l'impiego del rotore
principale accoppiato con un rotore anticoppia sembra essersi mostrata
la più diffusa e conveniente. |
||
![]() |
||
Uno
dei principali problemi legati ai meccanismi che coinvolgono il funzionamento
di questa meravigliosa macchina è il generarsi della coppia, una
forza contraria al moto del rotore principale che tende a far ruotare
la fusoliera nella direzione opposta, rendendo il volo praticamente incontrollabile.
Per risolvere questo problema si pensò di sistemare un piccolo
rotore in coda che avrebbe prodotto una spinta opposta alla forza risultante,
mantenendo la fusoliera dritta per poter ottenere il controllo della direzione
del velivolo. Quando ero studente pilota, il nostro motto più famoso che finì sul logo del nostro corso era: DAI PIEDE! Tutti quelli che si affacciano al volo elicotteristico imparano molto presto il significato di questa breve frase, perché i pedali controllano la correzione della coppia attraverso il rotore di coda, per poter mantenere la fusoliera perfettamente dritta ed allineata rispetto ad un punto di riferimento, questa manovra è chiamata imbardata (Yaw). Un
interessante e semplice strategia per cercare di intuire la posizione
della macchina in volo è quella di utilizzare due filamenti di
lana colorati sul montante verticale del cupolino anteriore, in modo da
rendersi conto durante il volo che l'elicottero sia perfettamente allineato
lungo la sua traiettoria di volo. Se i due piccoli filamenti colorati
non si allineano al montante verticale, allora si corregge con la pedaliera
in modo da tenerli dritti. Sembra una di quelle cose strane che a volte
però per la loro semplicità risultano efficaci meglio di
virosbandomentri o meccanismi più complessi. Rotori coassiali controrotanti Sebbene
la più classica formula (rotore principale con rotore anticoppia)
sia stata spesso in competizione con altre tipologie, come quella del
rotore assiale controrotante, l’elicottero odierno è ancora
un ricco e vasto territorio di sperimentazione davvero promettente e piuttosto
diversificato con soluzioni ancora oggi tra le più varie. |
||
![]() |
||
Il rotore assiale contro-rotante è tecnicamente molto complesso in quanto la struttura del sistema di controllo e di articolazione rende questa macchina particolarmente delicata. Tuttavia trovo il KA 32 in assoluto il mio elicottero preferito. Il rotore
coassiale presenta un vantaggio considerevole sotto alcuni aspetti,
poichè il rapporto spazio/potenza/superficie portante
è estremamente conveniente, ed elicotteri come questo sono spesso
utilizzati per il sollevamento di carichi, oltre ad essere impiegati
in campo militare dalla marina russa con ampie applicazioni, poiché
le dimensioni compatte e le notevoli prestazioni e l'apprezzabile velocità
lo rendono vantaggiosamente imbarcabile su di una nave, ed è
per questo che assieme al KA25 viene utilizzato come
pattugliatore dalla marina oppure come micidiale macchina da guerra
con il KA52. |
||
![]() |
||
Fu proprio per questo che la SIKORSKY costruì
e sperimentò per alcuni anni due prototipi dotati di rotore assiale
controrotante definiti con il termine di XH59 A.B.C. (Advanced
Blade Concept). Oggi
Sikorsky Aircraft ha rispolverato quel vecchio concetto
aggiornandolo con sistemi dinamici integrati, capaci di regolare in tempo
reale l'angolo di ogni pala lungo la circonferenza di rotazione per ottimizzare
al meglio il fenomeno della dissimetria di portanza. Lo sviluppo del'X2
prima e del S97 Raider dopo, (S97
Raider Video) stanno portando risultati molto interessanti,
permettendo a queste macchine di raggiungere velocità di molto
superiori ai 240 nodi, con l'ausilio di un'elica in coda
spingente che ne aumenta le prestazioni. Gli elicotteri con rotore assiale controrotante tuttavia soffrono di alcuni problemi, come ad esempio il controllo direzionale che è un po più laborioso rispetto a quello di un elicottero tradizionale, problema in buona parte prodotto dalle turbolenze ce si generano tra i due rotori. Inoltre sebbene la potenza dei motori venga distribuita in egual modo ad entrambi i rotori, il controllo dell'imbardata in questo tipo di elicottero può avvenire solo attraverso una differenza di spinta tra i due rotori che genera come conseguenza una dissimetria della coppia con la rotazione della fusoliera nella direzione di rotazione del rotore avente minore potenza. Mentre in un elicottero tradizionale - attraverso l'uso della pedaliera - si varia il passo collettivo del rotore anticoppia in modo che questi aumenti o diminuisca la spinta oppositrice alla coppia generata dal rotore principale, (Rotore Anticoppia) cosicchè da permettere al pilota di ruotare la macchina in una data direzione. Nel rotore coassiale controrotante la pedaliera varia il passo collettivo di entrambi i rotori in maniera differenziale. Il dispositivo che regola questo meccaniscmo è conosciuto come Collettivo Differenziale. In altre parole all'aumentare della spinta di uno, verrà diminuita la spinta dell'altro, poichè entrambi i rotori hanno una rivoluzione opposta l'uno verso l'altro - sono per l'appunto controrotanti - in modo da modificare l'azione della coppia reciproca; in altre parole sbilanciando il sistema ma mantenendo la spinta identica e quindi la quota. La
differenza delle coppie sui due rotori permettono alla fusoliera di ruotare
nella direzione di rotazione del rotore che ha il passo collettivo con
un angolo inferiore, poiche l'altro sviluppa una coppia maggiore e quindi
costringe la fusoliera a girare in senso opposto. Un altro problema avviene
in fase di autorotazione. Contrariamente a quanto accade normalmente il
pilota è costretto ad agire sul pedale destro per ottenere una
rotazione verso sinistra. Questo è causato dalle turbolenze che
interferiscono tra i due rotori, per cui in autorotazione il rotore superiore
subisce le interferenze di quello inferiore, mentre in volo è quello
inferiore che subisce le turbolenze prodotte da quello superiore. E' bene
però chiarire che oggi queste macchine sono dotate di sistemi di
stabilizzazione dinamici che abbattono decisamente questi problemi gli
eliotteri piacevoli e facili da gestire. |
||
![]() |
||
In Aeromodellismo ci sono moltissimi esempi di piccole macchine che utilizzano questo sistema rotore, la loro architettura è però semplificata poiché nei modelli più sofisticati è solo il rotore inferiore ad essere provvisto di piatto oscillante, che influenza l'inclinazione del disco rotore, mentre quello superiore segue giroscopicamente l'andamento di quello inferiore. Il rotore superiore è dotato di un bilanciare tipo Bell (vedremo più in avanti di cosa si tratta) che mantiene il disco rotore sempre allineato sul piano orizzontale. Nei radiomodelli più economici vi è una piccola elichetta in coda che provvede ad inclinare la fusoliera in avanti o indietro ruotando in un senso o nel suo opposto. Ed a proposito di piccoli modelli radiocomandati, personalmente consiglio di procurarsene uno ed imparare a pilotarlo, non è solo un puro esercizio ricreativo; spesso davvero divertente, ma da la possibilità di entrare meglio nel meccanismo del volo dell'elicottero potendone osservare il comportamento dall'esterno. Dal mio punto di vista, ritengo che un istruttore debba utilizzare questi meravigliosi piccoli gioielli per l'addestramento del pilota sia privato che commercialo, per questo sono convinto che oggi grazie ai tantissimi strumenti a disposizione si possa addestrare un pilota al meglio ed il modellismo dinamico è uno dei tanti metodi potenzialmente produttivi. Rotori controrotanti in tandem Anche
in questo caso ci troviamo di fronte ad una delle più antiche soluzioni
tecniche per la costruzione di elicotteri. Questo sistema presente già
nei primi esemplari tedeschi come il FW61 FW
61(video) citato
all’inizio nella sezione storica, ed era già dotato di due
rotori solitamente posizionati ai due lati della fusoliera. Fu il costruttore
Piasecki con il modello PV-3/HRP "Rescuer"
del 1945, ad intuire che sarebbe stato molto più
conveniente posizionare i due rotori lungo l'asse longitudinale, poiché
questa soluzione permetteva una più ampia escursione del bilanciamento
del peso. Cosi iniziò a costruire il primo prototipo di elicottero
con rotori in tandem, queste macchine erano spesso soprannominate “Banane
volanti” per la loro forma. CHINOOK(video). |
||
![]() |
||
La
Boeing più tardi avrebbe poi caratterizzato
una propria architettura costruttiva con la produzione della serie Vertol
come il CH46 ed il CH47. Il rotore
in tandem richiede uno sforzo tecnico piuttosto impegnativo, si tratta
di progettare trasmissioni complesse e di trovare soluzioni accettabili
alle vibrazioni costanti ed a fenomeni di risonanza, che come vedremo
in avanti caratterizzeranno uno dei più affascinanti problemi
legati al volo dell’elicottero. Il vantaggio di macchine del genere
è comunque ripagato dalle loro capacità. Essi sono principalmente
impiegati per il trasporto di carichi speciali, hanno in genere dimensioni
notevoli, inoltre la posizione tra i due rotori agli estremi della fusoliera
permette un’escursione del baricentro davvero ampia, diversamente
da qualsiasi altra formula già conosciuta. |
||
![]() |
||
In queste macchine il comando collettivo agisce contemporaneamente su entrambi i rotori, esattamente come avviene con il rotore assiale controrotante sopra descritto, allo stesso modo il comando ciclico agisce sui piatti oscillanti inclinandoli nella direzione opposta su ogniuno dei rotori in modo da poter incilinare entrambi i rotori nella stessa direzione (precessione giroscopica) perchè essi hanno una rivoluzione opposta (Rotore - Giroscopio), ma queste sono le uniche caratteristiche che hanno in comune queste due formule. Nel rotore in tandem il comando ciclico agisce anche per produrre l'immardata in maniera differenziale ma questo meccanismo viene controllato dalla pedaliera. Questo significa che quando il pilota decide di effettuare una rotazione della macchina in una data direzione, i due rotori si inclineranno in direzioni opposte l'uno rispetto all'altro, creando due vettori opposti che faranno ruotare la fusoliera intorno al suo CG (centro di gravità). Anche in questo caso si tratta di macchine complesse, specie dal punto di vista meccanico e questo le rende operativamente costose ed impegnative, ma molto utili nelle forze armate che utilizzano questi elicotteri per il trasporto di truppe ed attrezzature sul campo senza troppe difficoltà. Questo tipo di elicottero si è rivelato - proprio per le sue caratteristiche tecniche - utilissimo per interventi di emergenza in zone disastrate, riuscendo con successo a compiere missioni straordinarie trasportando tonnellate di materiale nelle aeree più impervie del pianeta. Vi è inoltre una versione civile per il trasporto di personale di terra su piattaforme petrolifere che adottano queste strutture off-shore per la perforazione in mare. Rotori controrotanti intersecanti La prima apparizione storica di questo tipo di rotore avvenne nel 1939 con il Fl 265 costruito dalla tedesca Flettner. L’idea fu geniale, e cioè sistemare due rotori rispettivamente al lati della fusoliera con un angolo di inclinazione sul piano di circa 20-25° ed una differenza angolare tra i due rotori di 90°. In questo modo infatti le pale si sarebbero mantenute sempre nella giusta posizione senza mai incontrarsi perché aventi un angolo di 90° rispettivamente alla pala oppositrice, ed ovviamente una rivoluzione opposta. In realtà il concetto era ottimo, ma gli esordi furono per i primi due prototipi catastrofici. Un esemplare andò distrutto per la rottura improvvisa della trasmissione, che generò una collisione tra i due rotori, il secondo invece per disattenzione del pilota che non imbarco abbastanza carburante per completare il volo programmato. |
||
![]() |
||
In Germania questo elicottero fu impiegato a lungo, sin dalla fine del secondo conflitto mondiale, ed i tedeschi sperimentarono altri esemplari che sarebbero dovuti entrare in servizio per la marina poco prima della fine della guerra. Una volta terminato il conflitto diversi esperimenti furono condotti dagli americani per modernizzare questa idea come i progetti della Kellett con l’XR-8 nel 1944 derivato dal Flettner tedesco e più tardi dalla KAMAN; più longeva nella sperimentazione can una produzione industriale che continua ancora oggi, fornendo all'esercito americano un modello di successo largamente impiegato per il soccorso e l’antincendio, l'H24 Huskie oggi ancora utilizzato come addestratore prima del passaggio macchina sul K-MAX. |
||
![]() |
||
Questo elicottero è tra i più complessi sopratutto dal punto di vista meccanico ed oggi l'unico modello in produzione è il K-MAX concepito esclusivamente per il lavoro aereo. In un sincoptero - questo il nome di questa tipologia di elicotteri - il comando collettivo agisce contemporaneamente su entrambi i rotori, mentre il controllo dell'imbardata avviene inclinando un disco in avanti e l'altro all'indietro, producendo una rotazione della fusoliera intorno al suo CG lungo l'asse verticale (Z), tuttavia il collettivo interviene aumentando leggermente la spinta di un rotore rispetto all'altro, così da variare la coppia di reazione tra i due rotori. Per esempio, quando viene applicato pedale destro, il rotore di sinistra viene inclinato in avanti, mentre quello di destra viene inclinato all'indietro permettendo la rotazione della macchina verso destra. Questo elicottero utilizza un dispositivo simile per molti aspetti a quello utilizzato sul KAMOV, e cioè il Collettivo Differenziale, facendo in modo che un rotore produca maggiore coppia dell'altro. Le cose sono più complesse quando si vuole effettuare una traslazione laterale. Ad esempio se si vuole traslare verso sinistra, inclinando il ciclico in quella direzione, si avrà un aumento del collettivo a destra ed una diminuzione a sinistra, ma questo provocherà anche una rotazione verso sinistra, per colpa dello sbilanciamento della coppia tra i due rotori, poichè essi producono una spinta differente tra loro e dunque un meccanismo apposito agendo sul ciclico inclinerà il rotore di sinistra leggermente in avanti e quello di destra leggermente all'indietro per mantenere la macchina dritta. Il K-MAX è dotato di un secondo sistema di controllo della coppia tra i due rotori; particolarmente efficace in fase di autorotazione. Questo dispositivo è sistemato nel modulo di controllo, tra i pedali ed il collettivo; esso mantiene un equilibrio tra l'azione sui pedali, la variazione di collettivo per mantenere la coppia dei due rotori e la direzione di rotazione della macchina. |
||
![]() |
||
E'
molto interessante sapere che la variazione del passo delle pale avviene
mediante un apposito meccanismo che attraversa la pala e che agisce sul
servo flap che è posto all'incirca al 75% della
lunghezza della pala lungo il bordo di uscita di essa. Molte altre sono state le tipologie apparse nel corso della storia relativa a questa straordinaria macchina volante che è l’elicottero, sempre alla ricerca di una semplificazione, nell’intento di vincere la battaglia più importante e cioè quella della coppia risultante, il problema della dissimmetria di portanza e della zona di stallo del rotore alle alte velocità. Un
ultima tipologia di elicotteri da citare è quella degli elicotteri
ad aria compressa. In passato vi furono esemplari costruiti anche con
piccoli ugelli alle estremità delle pale che bruciavano carburante
per far ruotare il rotore senza l'ausilio di un motore che avrebbe generato
la coppia indesiderata. Altre macchine invece utilizzavano un sistema
simile eiettando i gas di scarico proveniente da dai motori appositamente
progettati, come il gigantesco elicottero costruito e pilotato del famoso
Howard Hughes. XH17(video) |
||
©Gino
D'Ignazio Gizio |