Aerodinamica della pala In questa sezione: Velocità Periferica delle Pale; Portanza e Resistenza sul Rotore; Distribuzione del Carico sulle Pale; Forza Centrifuga sulla Pala; Baricentro della Pala Il rotore è una struttura piuttosto complessa ancora in fase di sviluppo perfino oggi, nonostante gli importanti traguardi raggiunti sopratutto in termini tecnologici. Esso è stato soggetto a varie evoluzioni nel tempo, dai primi sistemi articolati sviluppati sugli autogiro fino ai nostri giorni, con rotori rigidi costruiti con materiali un tempo inconcepili e sopratutto con architetture diversificate a seconda della funzione progettuale e l'impiego, che hanno migliorato le caratteristiche e l’efficienza delle pale ai massimi livelli. Velocità periferica delle pale Le pale di un elicottero sono costantemente in rotazione, esse devono sviluppare la portanza necessaria al volo e questo avviene come abbiamo visto attraverso una accelerazione angolare costante della (ala) pala rispetto all'aria. La pala dunque si comporta come un ala rotante e se questo risolve il problema della portanza ne solleva di nuovi. Durante la rotazione le pale compiono un dato numero di rivoluzioni al secondo, viaggiando attraverso il vento relativo ad una data velocità. Le condizioni di velocità per una pala differiscono però a seconda del tipo di volo che si sta conducendo. Se l'elicottero è in volo stazionario (hovering), le pale avranno tutte la stessa velocità nei rispettivi punti simmetrici, cioè la velocità in un dato punto della pala risulterà identica allo stesso punto della pala opposta. Se invece parliamo di volo traslato allora le cose si spostano in una posizione più difficile, perchè la velocità di un punto di una pala sarà molto diversa di quella dello stesso punto della pala opposta. In realtà è una cosa menzionata oiù volte in qualche capitolo precedente, e detta cosi può sembrare complicata, ma per capire meglio questi due concetti è meglio partire dalla modalità più semplice: Volo in Hovering a punto fisso. |
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Per prima cosa diamo un occhiata all'animazione sopra. Se si guarda al centro del rotore, verso il mast, si noterà che non è molto difficile vedere alcuni dei dettagli più importanti della meccanica come le articolazioni. Questo accade sempre quando si osserva un elicottero con il rotore in moto. Man mano che si volge lo sguardo verso l'eterno del rotore; verso la sua periferia, l'immagine dalla pala risulta meno definita e più accellerata. Questo è in parte un fenomeno parzialmente illusorio, in realtà la velocità dei punti che attraversano un immagginario asse longitudinale della pala, raggiungono velocità molto diverse tra loro. La velocità sulle pale è direttamente proporzionale alla lunghezza del raggio che aumenta dal centro di rotazione verso l'esterno, in altre parole la velocità cresce con il crescere della distanza dal mast verso l'estremità della pala. Dunque
in volo stazionario (Hovering) la velocità
non è uguale in tutti i punti della superficie della pala, essa
varia a partire dall’attacco delle articolazioni, aumentando man
mano che si procede verso l’esterno del rotore o se preferisci
verso la periferia della pala. Questa condizione fisica di aumento della
velocità periferica produce numerosi effetti, che pongono non
pochi problemi e che hanno reso lo sviluppo di questa macchina sin dall'invenzione
dell'Autogiro una costante sfida tecnologica. |
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Come si può osservare dalla formula, la VELOCITA’ ANGOLARE si ottiene moltiplicando ∏ - che rappresenta la circonferenza che la pala descrive alla sua estremità, o in un dato punto, laddove si vuole determinarne la velocità - per due e per il numero di giri del rotore al secondo. Ottenuto questo valore si procede moltiplicando la VELOCITA’ ANGOLARE per il RAGGIO del rotore; calcolo che darà come risultato la VELOCITA’ PERIFERICA a quella data distaza dal mast espressa in metri al secondo. La VELOCITA ANGOLARE si misura in RADIANTI al secondo, un RADIANTE equivale ad un arco di 57° circa, o più precisamente: un RADIANTE è l’ANGOLO al centro di una circonferenza che sovrasta un arco lungo quanto il suo raggio, che per l’appunto equivale a 57°29’, qualunque sia la lunghezza del raggio e cioè della pala, essa è infatti una costante matematica. Per calcolare
la velocità periferica bisogna ricavare il numero di radianti
al secondo che saranno moltiplicate per il raggio (lunghezza
della pala) che ci daranno la velocità rappresentata
in metri al secondo nel punto più periferico della pala. |
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Nel nostro calcolo in cui abbiamo applicato una formula diversa per il calcolo della velocità angolare, per ottenere la velocità periferica abbiamo considerato l'elicottero in una condizione di volo stazionario, ma se alla velocità della pala pari a 208,4 metri al secondo avremmo dovuto aggiungere la velocità di traslazione dell'elicottero (solo pala avanzante) avremmo ottenuto un valore molto più elevato e più prossimo alla velocità del suono, che non deve essere mai raggiunta dalle pale. Detto questo, stabilita cioè la velocità angolare delle pale in volo stazionario, vediamo come le cose cambiano in volo traslato. Questa è la seconda condizione di volo dove la pala avanzante e quella retrocedente sono sottoposte a diverse velocità, e quello che avviene nella zona periferica è molto importante, anche per determinare la qualità della resistenza indotta (Induced drag) che produce i vortici marginali riducendo le prestazione delle pale. Ecco dunque l'utilità di questa operazione matematica che ci permette di stabilire il valore di Mach di dragrise e cioè la velocità massima periferica della pala, dove la resistenza aumenta esponenzialmente, poiche la velocità della pala si trova in prossimità di quella del suono e questo valore non deve mai essere superato! Portanza e resistenza sul rotore Il DISCO
ROTORE è una superficie virtuale, esso è anche
chiamato DISCO ATTUATORE. Il rotore si comporta come
un’ala, inoltre in quanto superficie rotante è anche in
grado di muovere l’intera macchina nella direzione desiderata;
si comporta come una sorta di ala direzionale. |
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La velocità delle pale varia durante la rivoluzione, cosi come la portanza e la resistenza rispetto al vento relativo che le investe, cioè rispetto al moto lineare dell’elicottero. Ogni pala infatti si alterna tra avanzante e retrocedente a seconda della posizione rispetto alla direzione di moto ad ogni singola rivoluzione in relazione alla direzione di avanzamento dell'elicottero. Durante la rivoluzione la pala descrive un angolo che si chiama AZIMUTH. Esso è compreso tra l’asse della PALA ad una direzione convenuta. Il DISCO ATTUATORE invece si forma attraverso la rotazione delle pale in toto. La traslazione circolare delle pale produce la PORTANZA. Dunque la rotazione delle “ali rotanti” cioè delle pale genera una superficie alare di forma circolare - che come abbiamo già visto nella sezione dedicata al principio del volo - deviano una notevole quantità di aria al di sotto della fusoliera, uguale o superiore al peso dell’elicottero per ogni secondo di volo, grazie al terzo principio della dinamica ed il principio di galleggiamento di arhimede, spingendo la macchina verso l’alto, mantenendola in volo (gallegiamento). Prima di
continuare sulla riga del concetto di Pala Avanzante
o Retrocedente, vediamo come il peso o carico si comporta
sulle pale. Per poter calcolare la capacità del rotore di sollevare
tutto ciò che è vincolato ad esso, e cioè fusoliera;
motori; trasmissione; carico;
carburante; equipaggio, etc, è
necessario conoscere la capacità di sostentamento e la distribuzione
del carico sull’intero disco rotore, o meglio come il peso intero
dell’aeromobile viene "spalmato" in maniera omogenea
sul disco rotore, che equivale alla superficie dell'ala come accade
per gli aeroplani. Si tratta semplicemente del peso effettivo dell'elicottero
diviso per l'aerea creata dal disco rotore. |
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Per
poter condurre il calcolo in maniera corretta è necessario conoscere
l’area della superficie del DISCO ROTORE o della
superficie ALARE. Ponendo la nostra attenzione rivolta
in modo particolare all’analisi del volo dell’elicottero,
considereremo dunque il calcolo geometrico dell’area del cerchio,
descritto dalla rotazione delle pale di un elicottero, che rappresenteranno
il raggio del disco. |
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Il carico sul disco non è un dato costante, poichè il disco rotore che si forma durante la rotazione delle pale subisce delle variazioni. Infatti maggiore è il carico, maggiore è l'angolo conico che si forma, in altre parole le pale subisono una leggera inclinazione verso l'alto che forma una sorta di cono aerodinamico e quindi la superficie del disco rotore è minore. Anche la velocità dell'elicottero può determinare una riduzione del disco che ne aumenta la conicità. Ovviamente maggiore è il carico sul disco, maggiore è la potenza indotta e quindi la velocità del downwash, cioè del flusso al di sotto del rotore. Insomma una concatenazione di eventi non tutti a favore del volo, ma che pongono il rotore sempre al limite delle prestazioni ottimali, ecco perchè quando si va in volo è assolutamente necessario calcolare le capacità della macchina in quelle date condizioni, e prevederne le variazioni lungo tutto il percoso del volo. C'è una notevole differenza in termini di carico sul disco tra motori alternativi e motori a turbina, poichè i motori a pistoni sono molto più pesanti per il rapporto potenza erogato se paragonati ad un corrispettivo motore a turbina che è molto più piccolo e leggero ed eroga una potenza maggiore. Un Robinson R22 riesce a produrre un carico sul disco di 10kg/m² mentre uno Hughes 500 riesce a produrre un carico su disco di 30-40Kg/m². Distribuzione del carico aerodinamico sulle pale Vedremo ora come viene distribuito il CARICO sulle singole PALE e come esse si comportano durante il volo, quando sostengono attivamente l’intera struttura. Si è finora detto che la variazione dell’ANGOLO DI INCIDENZA produce una modifica della PORTANZA; nell’elicottero il controllo della portanza avviene allo stesso modo, ma si agisce sull'intera pala piuttosto che su parte della superficie alare, come invece avviene con gli aeroplani in cui i Flap e gli alettoni, sono gli organi addetti alla variazione della portanza. Le pale devono sostenere il peso dell'elicottero incluse le variazioni prodotte dalle accellerazioni G verticali che ne modificano il valore di peso pur conservando identica massa. Le pale per fortuna subiscono uno stiramento prodotto dalla forza centrifuga che le rende rigidissime, tuttavia esse sostengono comunque l'intero peso dell'elicottero che va diviso per l'area della pala. Cpal= Hm/Apal Cpal=carico pala H=massa elicottero Apal=area pala La forza che agisce sulla superficie dell'ala è misurata in Newton/m². Attenzione, non confondere il carico sul disco con il carico sulla pala, essi sono due parametri completamente diversi tra loro. Le pale di un elicottero sono le sue ali. Al variare dell’ANGOLO DI INCIDENZA su ognuna di esse si otterrà la variazione della PORTANZA. Un ruolo fondamentale sul meccanismo di questo aeromobile è dato dalla VELOCITA’ PERIFERICA che bisogna considerare in maniera incidente, come fattore fondamentale e variabile nella distribuzione del CARICO ALARE sulle pale. Da ciò si può dunque stabilire che la formula della PORTANZA subisce una leggera variazione nel caso delle macchine ad ala rotante in cui si ha come è già noto la seguente espressione: |
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Nella
calcolo della PORTANZA in questa condizione il valore
di Vp rappresenta quello della VELOCITA’
PERIFERICA, il valore S invece rappresenta la
SUPERFICIE, ed infine il valore di Cp
rappresenta quello relativo al COEFFICIENTE DI PORTANZA. Si può notare come nella modifica di cui sopra vi è la componente relativa alla VELOCITA’ PERIFERICA al quadrato, questo perché si tratta della PALA in rotazione e non di un ALA in traslazione, da ciò ne scaturisce che la PORTANZA aumenta pericolosamente man mano che si procede verso l’estremità della PALA, come ho già spiegato all'inizio di questa sezione. |
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Analizziamo meglio la questione della Portanza che si deve ottenere sulla pala. Le pale degli elicotteri hanno attraversato diverse fasi e subito moltissime modifiche, perfino oggi questo processo evolutivo ha ancora luogo e lo scopo fondamentale di questo processo è sempre stato quello di migliorare la distribuzione della Portanza e della Resistenza, per incrementare le prestazioni dei rotori. Sappiamo
ormai con estrema chiarezza che la variazione dell'angolo di incidenza
influenza la qualità della Portanza e della
Resistenza. Partiamo dunque da una posizione semplice,
da un modello di pala basilare come quello in figura, che abbia lo stesso
identico angolo di attacco (Angolo tra la corda ed il piano
di rotazione) sia alla radice che nella zona periferica.
Sappiamo che la pala deve investire l'aria ad una certa velocità,
essa è un ala; un ala rotante, legata ad un
centro di rotazione e che per questo è soggetta
all'incremento della velocità periferica, che aumenta sempre
più verso l'esterno della pala. Cosa accade dunque alla Portanza
in quella zona? La Portanza aumenta proporzionalmente
sempre più verso la periferia di essa, dove anche la velocità
periferica aumenta e come conseguenza spiacevole la Resistenza
viene anch'essa moltiplicata. |
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La formula
rappresenta l’espressione utile per il calcolo della PORTANZA
applicabile ad ogni singola sezione della PALA; cosi
come descritto sopra. Si può notare come le variabili
Vp e S rappresentano rispettivamente la Velocità
Periferica e la Superficie in
quel dato punto della Sezione della pala. La somma delle portanze calcolate
per ogni singola sezione alare della pala, determina il valore totale
della risultante relativa generata sull’intera superficie di essa.
Il valore di Cp tuttavia nel calcolo è uguale
per ogni singola sezione, poiché esso è una costante ed
è associato alle caratteristiche del profilo in questione, dunque
uguale in ogni punto della pala. La concentrazione
della PORTANZA in buona parte nella parte periferica
per oltre il 90% della lunghezza di essa, ha rappresentato
un serio problema all’inizio della storia delle macchine ad ala
rotante. Questo fenomeno produceva serissime sollecitazioni strutturali
legate alla flessibilità della pala, con conseguente generarsi
di fastidiosissime vibrazioni, e gravi limitazioni aerodinamiche che
terminavano spesso con la distruzione delle pale e del'intero rotore. |
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Le pale moderne sono sostanzialmente in buona parte a pianta rettangolare, sebbene grazie alle tecnologie a controllo numerico oggi è possibile costruire delle pale con pianta rastremata complessa con estrema precisione, inoltre esse possono anche possedere un certo angolo di svergolamento come quelle impiegate sul rotore del Sikorsky UH60 o come quelle ancora più complesse che si stanno sperimentando sull'X2 e sull'S97. Tuttavia quelle a pianta rettangolare rimangono le più diffuse - sebbene ormai le tipologie sono innumerevoli - perché presentano una caratteristica molto importante, e questa è data dall’angolo di svergolamento, dunque hanno un angolo di attacco diverso, a partire dalla radice fino alla periferia della pala, che va man mano a ridursi in modo progressivo verso l'esterno. La Portanza varia con il quadrato della Velocità, per contro se si dimezza la velocità periferica si diminuisce la Portanza di 1/4. Come ho già accennato il problema della velocità periferica è stato tecnicamente risolto in due modi diversi, e cioè svergolando della pala (Twisting) come nella figura di sotto, che presenta un angolo di attacco molto inferiore all'esterno piuttosto di quello che c'è alla radice. Oppure assottigliando l'estremità (Tapering) cioè ridurre la superficie alare progressivamente, in modo che si generi sempre meno Portanza man mano che si guarda verso l'esterno della stessa. Nelle pale rastremmate però si genera un fenomeno sgradevole che provoca vibrazioni alle alte velocità, oltretutto fino a pochi anni fa erano molto difficili da costruire. Oggi le macchine a controllo numerico riescono a produrre pale perfette, identiche l'una all'altra e con forme molto particolari un tempo inconcepibili. Le pale svergolate invece offrono maggiori garanzie sia dal punto di vista costruttivo che operativo. L'angolo di svergolamento (Washout angle) medio tra la radice e l'estremità di una pala è generalmente compreso tra i 6° ed i 12°. Il Bell 206 JetRanger ha una differenza di svergolamento tra la radice e l'estremità della pala di -10°. |
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Il problema
principale della distribuzione della portanza sulla pala sta tuttavia
proprio nello spostamento del suo CENTRO DI PRESSIONE,
questo risulta maggiormente vantaggioso, se concentrato lungo la sezione
posta al 70% del raggio - rappresentato dalla pala
stessa - questo perché l’angolo di incidenza
della pala risulti sempre minore verso la sua periferia. Viceversa il
valore di portanza risulta sempre maggiore con l’avvicinarsi
alla radice della pala, cioè nella zona dell’articolazione. |
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Forza centrifuga sulla pala Posso immaginare che tu che segui questo testo abbia già potuto vedere da vicino un elicottero almeno una volta, magari parcheggiato su un piazzale a riposo, ed avrai notato che le pale sembrano appesantite e leggermente curve verso il basso, quasi come fossero talmente fragili da rendere difficile pensare che possano sostenere il peso di un intero elicottero. Durante la rotazione la PALA si comporta come una corda tesa a causa dell’azione della FORZA CENTRIFUGA, che avviene ogni qual volta un corpo è sottoposto a ROTAZIONE. L’azione delle FORZA CENTRIFUGA e fondamentale per il volo degli elicotteri proprio perchè stirando le pale verso l'esterno esse diventano rigidissime e forti. L'elicottero è dotato di un contagiri, spesso si tratta di uno strumento a doppio ago, in cui un indicatore punta sul numero di giri della trasmissione, e si riferisce in buona sostanza al motore/i e l'altro al rotore principale. l'arco che si riferisce al rotore è vitale per il pilota, ed è suddiviso in settori. Il settore verde è quello operativo; il rotore deve rimanere all'interno di questo arco, mentre al di sopra di esso vi è il limite massimo che si riferisce alla zona in cui il Mach di Dragrise si comincia a formare, mentre la banda o meglio la tacchetta inferiore si riferisce ad una zona molto pericolosa. Essa infatti indica un numero di giri troppo basso, al di sotto del quale la forza centrifuga non è più sufficiente da mantenere le pale in tensione, e non è difficile immaginarne le conseguenze. |
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La Forza Centrifuga è una componente estrema nella meccanica del volo di un elicottero, essa produce una trazione verso l'esterno pazzesca ed è distribuita nel carico non solo sulla struttura della pala, ma anche sui cuscinetti delle articolazioni, sul mast e su tutti gli altri elementi che compongono il rotore. La Forza Centrifuga si esprime matematicamente con il prodotto della MASSA per la VELOCITA’ ANGOLARE² (ω²) , a sua volta divisa per il RAGGIO. CentrForce= m*ω²/r Il BARICENTRO è il punto in cui è concentrata la MASSA di un corpo, durante la rotazione per effetto della FORZA CENTRIFUGA esso tende a spostare la MASSA verso la sua PERIFERIA, da ciò si può definire che la MASSA è data dal rapporto del PESO sull’ACCELLERAZIONE DI GRAVITA’. Potendo elaborare un esempio, possiamo immaginare di dover calcolare il valore relativo alla FORZA CENTRIFUGA esercitata su di un rotore tripala, in cui ogni pala pesi singolarmente 20 Kg, poichè le pale devono avere peso identico tra loro. Da ciò si avrà: |
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La
velocità angolare delle PALE è di 51.3rad/sec,
moltiplicando la VELOCITA ANGOLARE
(ω)
per il rapporto del peso pale sull’ACCELLERAZIONE
DI GRAVITA’, il calcolo effettuato ci darà un peso
risultante di trazione centrifuga su ogni pala pari a 5263kg.
Nel nostro esempio quindi, la FORZA CENTRIFUGA si ottiene
dal rapporto del PESO PALA per il prodotto della VELOCITA’
ANGOLARE (ω).
Moltiplicando il peso centrifugo (T) per il numero delle
pale, si avrà un peso totale sull’intero sistema rotore di
15790 Kg di trazione verso l’esterno del MAST;
si noti dalla figura in basso come la risultante della trazione coincida
con la cerniera di flappeggio. |
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E' straordinario come la pala sia sottoposta ad una tale trazione, che per forza di cose la stira in modo da renderla rigidissima tanto da sostenere il peso dell'elicottero e sopportare le accelerazioni a cui è sottoposta durante le manovre in volo. L'elicottero è una macchina ricca di sorprese entusiasmanti e bisogna nutrire una passione naturale per essa, che viene ripagata quando ci si addentra nei meccanismi del suo funzionamento e sopratutto quando si impara a volarci. Bilanciamento della pala
Durante la rotazione della pala la forza centrifuga con
la sua impassibile imponenza condiziona l'equilibrio del sistema rotore,
in modo particolare delle pale, poichè esse sono la parte più
esterna dal centro di rotazione. Le pale devono avere identico
peso tra loro, perchè altrimenti si formeranno vibrazioni
orizzontali che potrebbero portare perfino a situazioni come
il pericoloso fenomeno della risonanza. Ma le vibrazioni
possono anche stressare l'intero sistema di trasmissione e scaricarsi
su alcuni elementi della fusoliera, con conseguente indebolimento delle
strutture più importanti. |
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Blade Tabs Quando
si formano vibrazioni verticali, sarà necessario
agire sull'assetto della pala attraverso la regolazione del piccolo alettone,
che viene piazzato in genere nell'area dove la portanza raggiunge il suo
massimo valore. Il piccolo alettone (blade tab) viene
regolato per correggere l'angolo d'attacco della pala fuori allineamento.
Esso può essere inclinato verso l'alto per alterare l'angolo della
pala verso l'alto, oppure inclinato verso il basso per diminuirlo. In
altre parole la variazione dell'inclinazione del piccolo alettone sulla
pala altera in piccolissima percentuale la capacità di produrre
portanza; l'idea è di fare in modo che tutte le pale generino la
stessa esatta quantità di portanza quando il rotore ha una rivoluzione
perfettamente perpendicolare al mast, cioè se il rotore è
perfettamente trimmato e non ci sia alcun intervento
correttivo sul comando ciclico. Detta cosi sembra facile, ma nella realtà
le cose sono un pò più complesse e richiedono particolari
apparecchiature, come una speciale lampada stroboscopica
che viene regolata alla stessa frequenza di rotazione delle pale, per
poterle osservare come fossero ferme, anche se il rotore è in rotazione.
Per poter identificare la pala fuori allineamento vengono montati in un punto definito della pala dei piccoli specchi, ogniuno con un colore differente in modo da identificare la pala su cui intervenire. Essi riflettono la luce stroboscopica singolarmente. Le pale cosi risulteranno allineate o meno sul piano di rotazione, e quelle fuori allineamento saranno chiaramente visibili al di sotto o al di sopra del piano. Una curiosità: la variazione di ciclico e collettivo sul K-Max avviene proprio agendo sugli alettoni mobili, inseriti all'interno delle pale, con esattezza nella zona dove la portanza è maggiormente concentrata, cosi come descritto sopra. In altre parole i piccoli alettoni sulle pale del K-Max si comportano in modo molto simile ad uno stabilizzatore di coda di un aeroplano. Struttura della Pala La pala di un elicottero può essere costruita utilizzando numerosi materiali diversi tra loro, in realtà esse sono un complesso sistema di componenti, assemblati attraverso diverse tecniche. La pala deve essere resistente alle accellerazioni che si generano durante la rotazione e la trazione che la forza centrifuga esercita su di essa è enorme. Per le sue caratteristiche però deve anche essere assolutamente leggera, ma al contempo capace di sostenere il peso di un elicottero a variazioni di accellerazioni di gravità, che si generano durante le manovre di virata, di cabrata e di autorotazione - per citarne alcune - senza spezzarsi mai. In origine le pale erano costruite in legno, erano difficili da lavorare e la loro fabbricazione era molto costosa, inoltre il legno è molto sensibile alle escursioni termiche ed alla variazioni di umidità e spesso era necessario sostiruirle perchè avevano vita breve, oltre che ad essere piuttosto pesanti. |
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Le pale moderne sono fabbricate con strumenti di estrema precisione come macchine a controllo numerico e questo permette la produzione di pale anche complesse nella struttura d'insieme; come abbiamo gia visto sopra in questo capitolo. Il materiale più importante è l'alluminio sotto forma di esagoni cavi, che ricordano un po un alveare e proprio per questo vengono chiamate strutture a nido d'ape. Questa struttura infatti è molto leggera e può avere il giusto grado di rigidità e buona parte della pala contiene questo tipo di materiale all'interno. La struttura a nido d'ape è rivestita da dei fogli adesivi di alluminio o materiale composito, che mantengono insieme gli esagoni come in un sadwitch compatto. Il bordo d'attacco è rivestito con una lamiera molto sottile di tunghstenio e nickel, o in acciaio inox, in alcuni casi viene impiegato anche il titanio per macchine militari. Questa zona deve resistere al continuo attacco dell'aria ad elevata velocità, ed in qualche circostanza infelice anche all'impatto di piccoli sassi o corpi che possono colpire la pala nella zona anteriore, per esempio in occasione di atterraggi fuori campo o in aree rurali. Nella zona periferica esterna della pala viene piazzato un piccolo peso inerziale all'incirca a 73/76 cm (29 inch) dall'estremità verso la radice della pala per garantire la giusta inerzia in modo tale che il Centro di Pressione della pala si mantenga sempre all'interno di una escursione molto limitata. Lungo l'intera lunghezza della pala vi è installato un longherone in acciaio tubolare che è posizionato proprio sul Centro di Gravità, al 25% della Corda ed è la parte più resistente della pala, in altre parole si tratta del vero e proprio scheletro portante della pala. Le pale posseggono una propria elasticità, questa caratteristica le permette di sopportare meglio le variazioni di flappeggio a cui viene sottoposta, e questo punto è chiamato Centro Elastico (Elastic Centre). Dunque la prossima volta che andrai in volo o avrai la possibilità di osservare un elicottero a riposo sul piazzale, sofferma la tua attenzione sulle sue pale, osservale con attenzione, dall'attacco al rotore fino alla zona periferica e prova ad immaginare le sollecitazioni che esse sopportano durante il volo, (Pala in rotazione-video) dopotutto sono loro che ti tengono in volo e ti permettono di fare tantissime cose con la tua macchina, e sono frutto di una tecnologia ed una evoluzione che solo poche macchine hanno potuto godere. |
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©Gino
D'Ignazio Gizio |