G455 CellCraft Il CellCraft
G455 è una variante del modello madre il G450,
di cui conserva in buona parte il 90% delle componenti
eccetto che per i rotori che in questa macchina hanno una struttura
diversa. |
|
Lo
scopo di questo progetto era di ridurre leggermente - per quanto possibile
- il diametro degli anelli, ottenendo la stessa spinta e le stesse prestazioni.
Una versione derivante da questa ma con una architettura leggermente diversa,
non ancora pubblicata sul sito, impiega un sistema di rotori molto simili,
si tratta del G555, questa macchina conserva tuttavia
la fusoliera del vecchio progetto G500 che invece impiegava
rotori simili al modello G445, con elettro-rotori intubati,
birotore più compatto ma meno performante in volo stazionario. |
|
Il
G455 è provvisto di due unità MPU
(Main Power Unit) con una potenza totale pari
a 720Kw, la macchina è in grado di gestire la
potenza necessaria in base alle necessità della missione in modo
da risparmiare energia. A pieno carico in decollo ed in volo ad alta velocità
la macchina impiega entrambe le unità MPU alla
massima potenza disponibile - in accordo con le condizioni di densità,
temperatura ed umidità dell'aria - come avviene con qualsiasi altro
tipo di aeromobile; e penso agli elicotteri in modo particolare. Tuttavia
diversamente da questi, il G455 come la sua sorella G450,
può volare in volo traslato utilizzando anche solo una unità
MPU, sopratutto in condizioni di carico leggero, laddove
l'energia spesa è superiore a quella necessaria per il volo. Entrambe le macchine infatti si comportano diversamente quando passano dalla modalità di volo verticale a quella orizzontale. In decollo l'aeromobile richiede una notevole quantità di energia, poiché non si genera alcuna portanza sulle ali, che si comportano come superfici passive, e tutta la spinta è esclusivamente indirizzata ad accelerare una quantità d'aria pari o superiore al peso dell'aeromobile al di sotto di essa, affinché il volo avvenga; terzo principio della dinamica. In questa condizione infatti sia le unità MPU, sia gli elettro-rotori devono lavorare al massimo delle loro capacità. |
|
Le
cose cambiano invece in volo traslato, quando l'aeromobile raggiunge una
velocità superiore ai 55 nodi, poiché in
quella condizione di volo orizzontale comincia a generarsi la portanza
alare, e le superfici alari diventano dinamicamente attive al volo. L'aeromobile
si comporta come un aeroplano e la potenza necessaria al volo viene notevolmente
ridotta quasi del 50%. Ed è qui che interviene
il sistema di controllo dinamico dell'aeromobile, l'AFC,
che informa il pilota che l'energia spesa dalle unità MPU è
eccessiva e quindi si può tagliare una delle due unità e
proseguire il volo solo con una di esse. Il pilota deciderà a discrezione se intervenire spegnendo o lasciando in funzione l'unità MPU in funzione. Il sistema AFC è anche in grado di intervenire sulla durata della vita delle unità MPU, memorizzando i tempi di funzionamento di ognuna separatamente, facendo in modo di alternarne il funzionamento. Se ad esempio nella missione precedente si è condotto un volo di un'ora utilizzando solo l'unità MPU N°1 ( anteriore) nel volo successivo (qual'ora ci fossero le condizioni come sopra descritto) il sistema di controllo dinamico del volo Utilizzerà solo l'unità MPU numero due (posteriore). |
|
L'AFC
è in grado automaticamente di riavviare l'unità dormiente
qualora le necessità del volo subissero delle variazioni, come
una forte o improvvisa riduzione della velocità prossima alla
fase di transizione verticale, e questo senza alcun intervento da parte
del pilota. Questi potrebbe tranquillamente continuare a concentrarsi
sul percorso di volo e sulle manovre appropriate da eseguire. Architettura del velivolo Il G455
cosi come il G450 e successivi rispondo perfettamente
al criterio che per anni ho inseguito, in termini di design complessivo,
come lo sviluppo di una nuova cellula completamente rivisitata e per
niente legata alle forme classiche, che si ripetono costantemente nel
settore aeronautico, pur mantenendo degli ottimi risultati per quanto
riguarda il coefficiente di resistenza di forma, che risulta senza dubbio
eccellente. |
|
L'abitacolo
dell'aeromobile è molto ampio, ed è completamente vetrato,
eccetto che per una piccola zona sulla parte superiore, che per necessità
strutturali contiene il telaio di acciaio che sostiene il cockpit; i cupolini
di vetro e le porte ad ali di gabbiano. La capienza massima di trasporto
è di cinque posti a sedere incluso il pilota e le poltrone sono
di tipo Smarth Chair cioè con camera pneumatica
e comandi integrati. La forma a goccia della fusoliera permette anche
una visuale ottima al di sotto della macchina, tanto da sembrare completamente
aperta all'esterno. Al di sotto del piano dell'abitacolo vi sono i serbatoi
cellulari. Si tratta di speciali serbatoi indipendenti ma collegati tra
loro con un sistema idraulico che ne garantisce il riempimento e lo svuotamento
automatico. Questa soluzione permette di ottenere che i serbatoi che possano
occupare poco spazio ma contenere una importante quantità di carburante
distribuita in più cellule, ma sopratutto di essere sicuri, poiché
in caso di impatto, una speciale valvola posta su ognuno di essi, chiude
il carburante e lo isola dal circuito di alimentazione automaticamente.
|
|
Quando operavo come pilota di elicotteri, uno delle cose spiacevoli e faticose da fare era di portare i velivoli in Hangar a mano, spingendoli dopo aver assicurato i pattini con delle piccole ruote. Spesso le macchine essendo pesanti e piene di carburanti era impossibile muoverle da soli. In altre occasioni ci si serviva di carrelli elettrici, che sollevavano l'elicottero e lo spostavano facilmente da un punto all'altro. Quando cominciò la progettazione del primo G150 una delle cose che volli affrontare e risolvere era la limitazione del movimento a terra, così pensai che dotare le ruote del carrello di atterraggio di motori elettrici autonomi sarebbe stata la soluzione ideale al movimento autonomo a terra del velivolo. |
|
I
carrelli di atterraggio dunque sono elettrici e questo sistema viene impiegato
sin dal primo G150, che però richiedeva la potenza
ausiliaria della unità MPU. Con il modello G445
i carrelli divenivano autonomi e permettevano lo spostamento dell'aeromobile
al suolo in totale silenzio ed autonomia senza più bisogno di una
unità MPU in funzione, ma semplicemente attraverso
l'uso della batteria di servizio di bordo. Questa soluzione permette alla
macchina di essere mossa autonomamente senza l'ausilio di trattori esterni
e di personale a terra, specificamente addestrato a compiere la manovra
di traino. Il pilota può gestire il velivolo portandolo al di fuori
dell'hangar prima dell'avviamento semplicemente con il comando direzionale
ed in totale silenzio. L'aeromobile può muoversi in avanti con
una velocità non superiore ai 30 km/h e perfino
in retromarcia, per effettuare un posizionamento perfetto. Attraverso l'utilizzo della Flight Card - un dispositivo elettronico appositamente progettato - è possibile perfino telecomandare il velivolo dall'esterno, compiendo la manovra a terra in tutta sicurezza. Tuttavia l'uso della FC in caso di manovra a terrà limiterà molto la velocità massima di movimento, mantenendola a quella non superiore al passo d'uomo. Sistemi di stabilità dinamica del volo AFC Il sistema di controllo automatico del volo, è assolutamente indispensabile in questo tipo di aeromobile, poiché esso ne garantisce la stabilità dinamica in volo. Gli aeromobili multi-rotore infatti per loro natura sono estremamente instabili, perché i rotori interferiscono tra loro nella produzione di turbolenze e nella costante variazione di coppia tra essi. Questi due fenomeni non sono facilmente controllabili manualmente e sono stati in buona parte causa degli insuccessi di alcuni progetti del passato che hanno visto prototipi di multi-rotore attraversare lo scenario della sperimentazione aeronautica. Il sistema di controllo del volo, è un dispositivo composto da due unità gemelle, che interagiscono parallelamente, regolando alla perfezione ed in modo costante la potenza necessaria che le unità MPU devono produrre per i sistemi e sopratutto per gli elettro-rotori. Gli elettro-rotori sono gestiti anch'essi dal sistema AFC che ne regola in tempo reale la velocità singolarmente, in modo da mantenere in equilibrio la coppia e l'assetto della macchina perfettamente equilibrato e livellato. |
|
Il sistema
AFC si serve di una serie di sensori, accellerometri
ed un girsocopio dinamico parallelo. Questi tre elementi principali
gli forniscono informazioni necessarie a stabilire la posizione e l'assetto
nello spazio della macchina durante il volo. L'AFC
infatti può intervenire su ognuno degli elettro-rotori indipendentemente,
regolando la potenza perfino in caso di cattivo bilanciamento del peso
a bordo. Conclusioni Il G455
come il G450 rappresentano una nuova frontiera nel
settore aeronautico e velivoli del genere potrebbero aprire nuove nicchie
di mercato, sviluppando nuovi ruoli e compiti ai quali gli elicotteri
per limitazioni evidenti non possono assolvere, come il volo ad alta
velocità oppure operazioni all'interno di aree ricche di ostacoli,
che comprometterebbero la sicurezza dei rotori esterni. |
|
©Gino D'Ignazio Gizio |